Chiuso il Caso del Fisco e delle Slot Machine

fisco slotIl famoso caso sulla maxi stangata per i signori delle slot machine del 2007 si è chiuso pochi giorni fa e la sentenza ha salvato anche le ultime due concessionarie che avevano presentato ricorso.
 
In pratica, da 90 miliardi di euro da pagare al fisco, fra evasione fiscale, penali, milte e contratti non rispettati, si è scesi prima a 2,5 miliardi di euro per poi arrivare a dover pagare soli 857 milioni.
 
In parte, nel 2004, sotto il governo di Berlusconi, il gioco d’azzardo era in parte liberalizzato e per legge le slot machines collegate ai Monopoli di Stato, ma gran parte delle slot saltano questo passaggio e alcuni concessionari, per questo, si spartiscono profitti cospicui e, quindi, per ogni ora evasa al collegamento con aams le società erano state condannate a pagare 50 euro di multa.
 
Nel 2007, in totale, si conta che la multa corrisponde a ben 98 miliardi di euro e, dopo un ricalcolo, si arriva a 90 milioni.
 
Tra i vari concessionari, era coinvolto Atlantis World Nv di Francesco Corallo, figlio di un uomo legato a cosa nostra. Francesco Corallo aveva buoni contatti con la politica dell’epoca e si sono scoperte intercettazioni tra lui e un deputato di AN. e, per questo, Corallo finisce indagato insieme ai politici intercettati.
 
In più, Corallo spunta anche nell’inchiesta a carico di Massimo Ponzellini che, presidente della Banca Popolare di Milano, ha concesso 6 milioni di euro di finanziamenti a Corallo e 148 alla Bplus (ex Atlantis).
 
Ad ogni modo, dalla prima sentenza, la multa per i 10 cencessionari coinvolti si ridimensiona ed è di circa 2,5 miliardi di euro che, poi diventano, il 75% in meno per chi paga subito.
 
Tutti accettano di pagare subito ad eccezione di Bplus e Hgb che arrivano fino al secondo grado e la sentenza è a loro favorevole portandoli a pagare solo 857 milioni di euro.